Lo scrigno e l’anima


Vita di Giovan Battista Viotti.

una produzione
TeatroLieve

in collaborazione con
Umbria Ensemble
e Accademia Mezzogiorno Musicale

col sostegno di
Fondazione Live Piemonte dal Vivo

scritto e diretto da Giovanni Mongiano

con
Quartetto Viotti
Franco Mezzena Violino
Nancy Barnaba Violino
Luca Ranieri Viola
Maria Cecilia Berioli Violoncello
la cameriera di casa Chinnery Anna Antonia Mastino
Giovanni Battista Viotti Giovanni Mongiano
consulenza storica e musicologica Maria Teresa Dellaborra
costumi Rosanna Franco
tecnico video Massimo Fonsatti

Dopo le dimissioni da direttore del Teatro dell’Opera di Parigi, all’inizio del 1822, Viotti fa ritorno a Londra, ospite della famiglia Chinnery. Le cronache raccontano che è prostrato nel fisico e nel morale, in preda a una malattia dei nervi aggravatasi proprio per le cocenti delusioni patite negli ultimi tempi. Circondato dall’affetto di pochi amici e della cara Margaret, Viotti è assalito dai mille ricordi della sua vita romanzesca e travagliata, gli si affollano nella mente i personaggi che ha incontrato, da Maria Antonietta a Caterina di Russia, dal Principe della Cisterna al Conte di Provenza, gli sorridono i grandi successi non solo come violinista e compositore, ma anche come imprenditore teatrale, mentre affiorano ancora come incubi i momenti più drammatici, dalla fuga a Londra nel 1792, braccato dai rivoluzionari, all’esilio in Germania dettato dal governo inglese che lo considera ostile alla monarchia, alle difficoltà di districarsi in un mondo dove musicisti dalle dubbie qualità emergono perché pronti a ogni tipo di intrallazzo, al fallimento come commerciante di vini… Un uomo inquieto e a volte troppo impulsivo, sempre pronto ad affrontare nuove sfide, che non ebbe mai alcun timore a cambiare radicalmente la propria vita, alla ricerca costante di nuove esperienze, pronto a fronteggiare l’ignoto, senza calcoli e compromessi. Nel luminoso e confortevole appartamento di casa Chinnery, Viotti è accudito da una vivace e indiscreta cameriera, che si convince che i racconti mirabolanti che viene ascoltando, giorno dopo giorno, siano solo frutto della malattia nervosa ma ne è così attratta da finire per assecondarli… Anche l’amabile Margaret cerca di alleviare le sue pene e invita a palazzo alcuni musicisti che sotto le finestre stanno suonando un quartetto di Viotti per omaggiare la sua meravigliosa arte…ritratto affettuoso del grande artista ma anche dell’uomo, delle sue fragilità, delle sue contraddizioni, dei suoi drammi e soprattutto della sua dirittura morale e del suo amore sconfinato per la musica e per il teatro… Costruito intorno alla figura di Viotti, lo spettacolo si sviluppa secondo una efficace doppia partitura, in cui vicende biografiche e opere musicali si relazionano costantemente in un sapiente contrappunto dove una voce è ragione ed occasione espressiva per l’altra. Uno spettacolo teatrale, dunque, ma anche un concerto. O anche un concerto dentro una pièce teatrale. Uno spettacolo decisamente originale, che fa rivivere in modo inatteso e suggestivo le vicende appassionanti di un importante personaggio della storia della cultura italiana che aspetta ancora di essere adeguatamente studiato, compreso e valorizzato. Difficile racchiudere in una sola parola “Lo Scrigno e l’Anima”, esattamente come difficile è ri(con)durre Giovanni Battista Viotti a un solo ruolo: violinista, compositore, organizzatore, impresario teatrale, commerciante…etc. Viotti è tutte queste figure e molto di più. Un intreccio sapiente di parole e musica, memorie e desideri, passato e futuro, attraverso le capitali europee travolte dai brividi rivoluzionari. Un viaggio esemplificato dal repertorio musicale scelto che, partendo dalle prove giovanili dei primi quartetti arriva fino agli ultimi – concertanti, dedicati alla memoria del fratello Andrée – fulgidi esempi di un Classicismo in perfetto equilibrio tra tensione espressiva e armonia formale.

Scheda tecnica:

  • Dimensioni palcoscenico: larghezza 8 m. – profondità 6 m. – altezza 4 m.
    inquadratura nera (quinte cieli e fondale)
  • Luci: Illuminazione ideale con 3 americane di cui una di proscenio.
    Necessarie almeno bandiere laterali da platea.
  • Videoproiettore e schermo a fondo palcoscenico (opzionale)
  • Teatro a disposizione dalle 10 del mattino del giorno dello spettacolo. Durata
    smontaggio 30 minuti.
  • Un tecnico del teatro di supporto.
  • Il testo “Lo scrigno e l’anima” è depositato alla Siae.
  • Tutte le musiche sono eseguite dal vivo e non sono tutelate.
  • Durata spettacolo 1h 45′ minuti più intervallo.

NB. Queste sono le condizioni ideali nelle quali lo spettacolo ha debuttato in
un teatro tradizionale dotato di tutte le attrezzature tecniche. In realtà le
uniche vere necessità solo legate alla possibilità di illuminare attori e
musicisti frontalmente e un’uscita laterale (almeno) da un lato del
palcoscenico. Non ci sono suoni registrati, quindi non serve impianto audio,
nè cambi scena durante lo spettacolo nè spazi per scenografie ingombranti
(la scenografia si compone di elementi d’arredo inizio ottocento)

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