
Un’appassionata dichiarazione d’amore verso il teatro.
di e con Giovanni Mongiano
costumi Rosanna Franco
assistente alla regia Paola Vigna
produzione TeatroLieve – Bottega d’Arte
Un titolo beffardo e spiazzante, dalle mille interpretazioni possibili, “Improvvisazioni di un attore che legge” racconta le esilaranti e tragicomiche vicende di Matteo Sinagra, sfortunato attore della compagnia di giro del “commendatore” Ermete Zacconi, il più grande capocomico nell’Italia del primo Novecento (così almeno Lui dice…). La vita di palcoscenico, dura, romantica, almeno agli occhi degli estranei, ma piena di grotteschi imprevisti, di speranze sempre deluse e umiliazioni cocenti, ma da cui è impossibile separarsi. Un esercizio di equilibrismo, sul filo ora dell’ironia, ora di una perfida comicità, tra improvvisazioni fulminanti (siamo tutti figli della Commedia dell’Arte!), vezzi deprecabili, provocazioni musicali, suggeritori sprovveduti, tecnici distratti e pipistrelli minacciosi. E poi una garbata ma inesorabile incursione nel mondo di Shakespeare, l’intoccabile Shakespeare, insoddisfatto se alla fine delle sue tragedie i personaggi non sono morti tutti, e una strizzatina d’occhio al grande Pirandello, il maestro indiscusso del teatro di quegli anni per la disperazione di capocomici e attori, più a loro agio con il vaudeville alla francese o il drammone a fosche tinte.
Giovanni Mongiano ci offre un’interpretazione sorniona, in certi momenti smarrita e stralunata alla Buster Keaton, in altri ritmicamente irrefrenabile e incontenibile, in un susseguirsi di gags, confessioni inconfessabili, immedesimazioni sarcasticamente rubate al Teatro D’Arte di Mosca, incidenti inaspettati, e un finale sorprendente, del tutto imprevedibile che lascia un segno profondo.
E molto presto anche il pubblico non può che diventare complice di Matteo Sinagra, e seguire le sue avventure e disavventure con partecipazione e grande divertimento.
Un’appassionata dichiarazione d’amore verso il teatro, dedicata anche a tutti gli attori, compresi quelli pigri pigri, che oggi sempre più “leggono” in palcoscenico, invece di studiare “la parte” o improvvisare (siamo tutti figli della Commedia dell’Arte, no?)…!
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Recensione di Mariangela Gerletti per VareseNews: Giovanni Mongiano incanta il pubblico
Avrei voluto NON esserci anch’io in quel teatro vuoto.
Avrei voluto NON essere l’unico spettatore. Ma leggendo di quella platea vuota e del suo amore per il teatro, è come se avessi assistito allo spettacolo.
Avrei riso e mi sarei commosso e, alla fine, avrei applaudito con forza, per riempire il vuoto di quella sala.
E avrei gridato “Bravo!” e “Bravi!” a chi ha messo in scena lo spettacolo.
Sergio Vaccaro
Presidente Associazione Culturale UPper Monte Marenzo (Lecco)
Grazie!
Salve. Sono Luigi Rutigliani, il prof che ha fatto “lezione” ai suoi allievi raccontando la sua scelta. Mi scuso per il “ritardo”. Volevo assicurarmi che la mia riflessione scritta a caldo nella notte di sabato dopo aver letto l’articolo di Varese News, fosse arrivata anche a lei. Nel caso, la trova qui sotto nrl link. Grazie ancora della sua testimonianza che ha colpito e parecchio anche i miei allievi.
Con stima. Luigi Rutigliani
http://www.varesenews.it/2017/04/la-recita-nel-teatro-vuoto-diventera-una-lezione-di-responsabilita/611646/